L’espressione teoria dei giochi fu utilizzata per la prima volta negli anni ’20 e numerosi studiosi si interessarono a tale teoria. John Nash, matematico ed economista statunitense, si occupò principalmente di giochi non cooperativi (o competitivi) formulando il cosiddetto Equilibrio di Nash, che viene raggiunto quando due giocatori prendono l'accordo di usare ciascuno una strategia e nessuno dei due ha interesse a usarne un'altra. Paradossalmente la teoria dei giochi si applica più facilmente alla biologia che al comportamento economico per cui è stata concepita: si parla di equilibrio evolutivo per quei modelli in cui le azioni dei giocatori sono determinate dalle forze evolutive. Nella teoria evolutiva dei giochi si considera un gioco che si ripete continuamente nel tempo e avviene tra giocatori scelti a caso tra una popolazione sufficientemente vasta; essi usano una strategia che viene interpretata come un comportamento geneticamente programmato e che può essere modificata da qualche processo evolutivo; i compensi dei giocatori sono determinati dalla fitness darwiniana, ossia il successo riproduttivo di un individuo proprio come avviene nel mondo animale. Un esempio è raffigurato sull'arnia: due maschi di scarabeo rinoceronte lottano per riprodursi.
Dettaglio dell'arnia dell'apiario BUONO dedicata a Jhon Nash © Carlo Taccari
La genialità di John Nash, persino affetto da schizofrenia, ha ispirato il film di Ron Howard A Beautiful Mind.

Ritwitta l'indovinello per giocare con i tuoi amici!
BUONO #8
— buono (@ilmielebuono) 19 dicembre 2016
Con la mia teoria potrei spiegare a che gioco stanno giocando i due maschi di scarabeo rinoceronte. Chi sono?#20buoni #savethebees pic.twitter.com/z7wDWqZPpk