In realtà Pitagora era considerato una sorta di stregone, che riceveva la sua sapienza direttamente dal dio Apollo, per questo le sue parole erano legge tanto da ispirare la famosa formula “Ipse dixit” (l’ha detto lui).
Appartenente all’aristocrazia greca, fondò la Scuola Pitagorica nella quale si praticava la comunione dei beni e si professava la dottrina della metempsicosi, ossia della trasmigrazione delle anime: Pitagora sosteneva che il corpo è una prigione per l’anima, che solo la filosofia può liberare.
A Pitagora si deve l’introduzione della matematica come scienza, per cui il numero è considerato la sostanza delle cose: esso non è un concetto astratto, ma un principio fisico, pur essendo frutto dell’astrazione. Mediante il numero, secondo i pitagorici, si può spiegare qualsiasi cosa dell’esperienza, esso è costituito da un insieme di unità e l’unità è equiparata al punto geometrico. Per questo aritmetica e geometria sono fuse tra loro: le cose sono numeri, cioè entità misurabili.
Pitagora sosteneva inoltre che esiste un dualismo tra limitato e illimitato, dove il limitato è rappresentato dai numeri pari e l’illimitato dai numeri dispari. Questi due opposti si conciliano secondo un principio di armonia, che il filosofo greco identificava con la musica, la scienza dell’armonia.

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— buono (@ilmielebuono) 9 gennaio 2017
Ho collegato triangoli e quadrati.. Chi sono?#20BUONI #SaveTheBees #SupportResearch #hive #painted #scientists #beekeeping #nature pic.twitter.com/2nRlotmzEt